Il progetto
WANE. Svanire. E’ quello che sta accadendo al mondo naturale. E non per colpa di un maleficio ma a causa delle nostre attività e dell’impronta insostenibile che abbiamo sul Pianeta. A farne le spese è la biodiversità, ossia milioni di specie animali e vegetali, funghi e microbi con cui condividiamo la Terra… Ma anche culture, lingue e tradizioni.
Consapevoli che abbiamo il potere di cambiare le cose e di far conoscere quello che sta accadendo al Pianeta, il 15 luglio 2022 siamo partiti per una spedizione lunga un anno.
A bordo di aVANscoperta, un van attrezzato per fungere da mezzo di trasporto, casa e ufficio, stiamo percorrendo la Panamericana per scoprire come l’ambiente è stato modificato dall’uomo, come sta reagendo la natura e chi sono gli eroi che, giorno dopo giorno, stanno lottando per salvaguardarne l’esistenza.
Ogni giorno raccogliamo storie e testimonianze, ci immergiamo nella cultura dei luoghi che esploriamo, e siamo la voce di tutte quelle specie che cercano di sopravvivere e adattarsi ad una crisi senza precedenti.
Ci è stato raccontato che il mondo è stato creato dall'uomo.
Una presunzione non supportata dai fatti.
John Muir
Perché lo facciamo
In un momento storico caratterizzato da una crisi ecologica a 360°, abbiamo la responsabilità di dare inizio ad un cambiamento. WANE - We Are Nature Expedition è il nostro contributo attivo a quella che speriamo sia una rivoluzione nelle nostre azioni e nel nostro modo di guardare alla natura.
Per millenni ci siamo considerati non una specie tra le specie ma l'unica in grado di rivendicare il posto all'apice della piramide. Convinti di essere dotati di un'intelligenza superiore, abbiamo pensato di poter vivere al di fuori delle leggi della natura senza ricordarci che ne siamo parte e che persino i funghi, molto più vecchi di noi, hanno qualcosa da insegnarci: ossia che dalla Terra dipendiamo e da essa traiamo tutte le risorse necessarie alla nostra sopravvivenza.
Per questo, WANE - We Are Nature Expedition è più di una ricerca sul campo.
E’ il nostro contributo attivo a quella che speriamo sia una rivoluzione nelle nostre azioni e nel nostro modo di guardare alla natura.
Ma anche un monito per noi e per gli altri: se vuoi davvero cambiare le cose, prima di tutto devi vederle con i tuoi occhi, provare a capirle e poi raccontarle con tutta la forza e l’empatia di cui sei capace.
Ecco perché unirsi a questa conversazione rappresenta un'opportunità unica sia per acquisire nuove conoscenze che per costruire il consenso attorno ad un’evidenza sempre meno ignorabile:
NOI SIAMO NATURA
La salvezza del mondo è nella natura selvaggia.
Henry David Thoreau
Gli eroi di questo viaggio...
No, non siamo noi
Gli eroi del nostro viaggio sono coloro che incontriamo lungo la strada, di qualunque specie essi siano. Le loro storie e il loro impegno ci aiutano a capire cosa stiamo perdendo e cosa rischiamo di veder scomparire per sempre se non cambiamo il nostro rapporto con il mondo naturale. Sono professionisti e innovatori, combattenti, ispiratori e ideatori di strategie e buone pratiche per la salvaguardia e la protezione dell'ambiente.
Sono gli indiani delle First Nations e le tribù native del Sud America, depositarie di preziosi saperi tradizionali, che lottano per preservare la loro terra e il loro diritto a mantenere e rafforzare la loro relazione spirituale con la natura.
I nostri eroi sono le specie animali e vegetali che incontreremo e di cui racconteremo le storie e la battaglia per la sopravvivenza. Come la Farfalla Monarca, protagonista di una delle migrazioni più lunghe del mondo, che potrebbe estinguersi nei prossimi 50 anni a causa dei cambiamenti climatici, dei pesticidi, e della deforestazione in Michoacán (Messico). Sono Romeo e Giulietta, l'ultima coppia di Rane d'acqua di Sehuencas, che vivono nel museo di storia naturale Alcide d'Orbigny di Cochabamba in Bolivia, e dei loro custodi. Sono squali martello, orche, funghi, alberi, lupi, orsi, pappagalli ara, caribù...
E tutti coloro che da queste specie dipendono e con cui hanno un legame ancestrale che noi Occidentali abbiamo dimenticato.